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Gli anni Settanta/2: l'acrilico


















Gli anni Settanta/3: la matita



















Gli anni Ottanta e Novanta: l'epilogo

















Concluso il ciclo degli oli, solo alcuni dei quali scelti per essere esposti in mostra, Testori iniziò a sperimentare l'acrilico con alcuni ritratti e immagini di boxeurs. Nel 1971 realizzò una serie di dieci ciclamini come terapia per uscire da una brutta depressione. Al 1972 risale un famoso ritratto, ora perduto, della cantante lirica Birgit Nilsson nei panni di Electra. Testori volle testimoniare i passaggi della sua fase creativa facendo fotografare l'opera nei diversi stadi di realizzazione. Tra il 1972 e il 1973 realizzò grandi tele di figure nude dai toni inizialmente tenui e via via intensificati fino al rosso sangue colante. Dieci di queste ultime tele vennero esposte nel 1974 alla Galleria Iolas di Milano.


Il disegno emerse come protagonista del 1975, anno dell'esposizione alla Galleria del Naviglio di Milano di quaranta conturbanti studi anatomici e disegni floreali realizzati, tra il 1973 e il 1974, con tratti a matita molto fitti, tracciati sull'intera superficie del grande foglio. La medesima vibrante carnalità delle anatomie umane trapassa nelle rappresentazioni vegetali, con un decennio d'anticipo rispetto alle fotografie floreali di Mapplethorpe. Agli stessi anni (1974), risalgono sei litografie di Testori, realizzate per la pubblicazione di quattordici poesie di Domenico Porzio: sei immagini di conchiglie, dalla resa molto simile ai disegni del Naviglio.
L'abbondante produzione di disegni degli anni Settanta venne intervallata da una serie di acquerelli di animali datati 1977: alcuni su sfondo colorato tendente al giallo e altri con sagome nette tracciate su un fondo bianco steso in modo non omogeneo a copertura di una precedente stesura colorata.



Nel corso degli anni Ottanta Testori sviluppò il tema delle crocifissioni con una serie di dipinti a pastello grasso in cui si colgono i forti influssi delle opere di Sutherland e Bacon, seguiti da un nucleo coerente di disegni di rose e fiori in vaso realizzati tra il 1982 e il 1983.
Lo spettacolo teatrale che nel 1989 vide protagonista l'attore Tino Carraro fu occasione per Testori di eseguire quattro ritratti dedicati all'attore.
Nel 1992 e nel 1993, a pochi mesi dalla sua scomparsa, Testori realizzò otto piccoli acquerelli di tramonti dalle pennellate fluide ed essenziali e due studi per un San Carlo Borromeo che comunica gli appestati, derivato dall'omonima pala di Domodossola dipinta da Tanzio da Varallo e pensato per decorare una Cappella del Sacro Monte di Arona.


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